Agosto 2012 – Da Vienna raggiungere la capitale Slovacca, cioè Bratislava, è semplice: si prende un treno che ti porta dritto dritto al cuore di questa meravigliosa città; qualche mezzora attraverso la campagna, e si arriva. Volendo c’era anche il battello che porta da Vienna a Bratislava, che dev’esser bello, ma costa di più.
Viaggiare nell’est europa mi mette sempre addosso una strana sensazione: passeggiando, a volte si intravede, altre volte ti colpisce direttamente in faccia, il retaggio di uno scomodo passato, che contrasta così fortemente con il futuro che prepotentemente vuole imporsi per rendere anche questo paese pienamente inserito nel modo di vivere occidentale.
Con tutti i pro e tutti i contro.
Arrivati a Bratislava, subito ci ha colpiti l’impressionante e famoso ponte Novy Most, con il suo ristorante messo là in alto come un cappellino. Poi da lontano abbiamo visto il castello di, indovina un po’, Bratislava, e poi abbiamo camminato per il centro storico, che avevamo letto esser noto per la sua bellezza architettonica, con strade strette, case colorate e edifici storici ben conservati.
Abbiamo mangiato in una birreria, e poi abbiamo continuato a perderci per le viuzze del centro.
E poi siamo tornati a casa col treno, stanchi e felici. Di sicuro di questa città ci è rimasta l’impressione di un luogo proiettato verso l’occidente, che forse non è proprio tanto bene che si proiettino così tanto, che poi diventiamo tutti uguali, e il mondo si fa sempre più piccolo, ma certo è che per loro è molto bello essere usciti da quel periodo e vivere uno sfolgorante periodo di espansione.
August 2012 – Arriving in Bratislava from Vienna is very simple. Bratislava is wonderful, you see the signs of a hard past and a promising future.
Shot with Canon 550D and edited with Aperture and Kodak Ultramax 800; thanks VSCOfilm. Ciribiribì Kodak.
[foto rieditate nel 02/2017 con Lightroom ma mantenendo le impostazioni VSCO]
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