Abbandonata per sempre la gloriosa cittadina di Vienna, ci dirigiamo verso Salisburgo e percorriamo il versante nord delle Alpi.
Aria condizionata a palla, percorriamo pigramente l’autostrada austriaca, e all’improvviso, notiamo un cartello che indica l’abbazia di Melk, e mi vien subito da chiedermi perchè nel mio cervello ci siano dei neuroni impegnati a ricordarsi questo nome.
Poi mi sovviene: dell’abbazia di Melk se ne fa cenno nel romanzo “Il nome della Rosa”. Da qui proviene Adso, se non erro..
Usciamo dall’autostrada e ci dirigiamo all’abbazia che visitiamo velocemente.
A metà pomeriggio ce ne andiamo, tristemente consapevoli che avremmo dovuto dedicarle più tempo: da qualche parte infatti c’era la famosa biblioteca di Adso da visitare, in un altro angolo delle spettacolari scale elicoidali, e poi i giardini e altre sale.
Ma non era una tappa prevista e dobbiamo arrivare a Salisburgo entro sera.
Foto scattate con Canon 550D ed editate con Aperture.
Riprese in mano e ri-editate con Lightroom e poi pubblicate in questo blog durante la pandemia del 2020/21.
Suddenly the Abbey of Melk appears on our horizon. We visit it and are amazed by its beauty, but we have to leave too quickly.
Photos taken with Canon 550D and edited with Aperture.
Shot in hand and re-edited with Lightroom and then published in this blog during the 2020/21 pandemic.
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