La Francia, che una volta dominava il mondo.
Sembra strano dirlo oggi, ma a me nel 1991, ero alle scuole medie e insegnavano la lingua francese, cioè, non era che uno se la sceglieva, ma era una lingua straniera ancora in voga e che veniva insegnata. Del resto si usciva dagli anni ’80 e il mondo era un posto ancora strano.
Che uno, che ci fa oggi, a saper parlare francese? Va in Francia, ed eccoci per l’appunto, a Parigi.
Qualche mese prima abbiamo comprato biglietti e pass, e tutto il nécessaire per una settimana con meno code e più vantaggi possibili, poi abbiamo preso un aereo, ed eccoci qua.
Soggiorniamo in un appartamento vicino a piazza della Bastiglia, dove oggi, al posto della Bastiglia, c’è una colonna commemorativa. L’appartamento lo abbiamo preso in un sito internet, ed eravamo anche un po’ in ansia, poi abbiamo visto che l’appartamento esisteva davvero e ci siamo rasserenati.
Il primo giorno prendiamo contatto con l’incredibile (e bellissima) metropolitana francese, tento di fotografarla, ma è scuro, e le foto vengono mosse.
Con la metropolitana, andiamo al museo dell’Orsey, colmo di opere d’arte e dal cui orologione del primo piano ammiriamo da lontano i Jardin des Tuileries e Montmartre , tutte cose in programma e che vedremo anche da vicino; poi al Musée Rodin ammiriamo la statua del pensatore; e poi all’Hôtel des Invalides dove crolliamo esausti.
L’occasione è ghiotta per fare la classica foto in controluce in cui si vede l’orologio e tutte le persone in controluce.
E il primo giorno se ne va così, ma ne abbiamo ancora molti per farci una scorpacciata di Parigi.
Sempre Pentax al collo e si scatta fin troppo, a volte mi piacerebbe avere le pellicole ed essere costretto a 36 scatti, invece col digitale, uno scatta a manetta, che teme sempre di perdersi qualcosa.
We go on vacation to Paris, which is in France and we see a lot of things.
I take a lot of photos which is then a mess to choose.
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